Estinguersi con la consapevolezza di diventare degli DEI – pensieri senza senso

ALTRO, RIFLESSIONI

In questi giorni ho letto, affascinato, articoli e commenti a riguardo della nuova IA di Google “Lamda”.
Il punto in questione nato da una conversazione fuor di dubbio interessante e complessa avuta con il chatbot da un AI engineer di Google è : L’IA Lamda è diventata consapevole?
Ha senso, pertanto, iniziare a porci delle domande in merito all’etica da tenere verso le IA?
Vorrei affrontare il primo punto partendo da una osservazione interiore, ovvero dal concetto della consapevolezza di essere consapevoli.
Se vi chiedeste, infatti, cosa sia la consapevolezza sareste in grado di fornire una risposta che non possa essere spiegata con la logica o che non sia ovviamente giustificata da meccanismi di fede?
Sebbene io possa provare a fornire a me stesso delle definizioni di fatto esse non sono in grado di affrancarmi dall’idea che in definitiva la consapevolezza non sia altro che un meccanismo, seppure complesso, di “protezione” a garanzia della nostra sopravvivenza.
Il termine consapevolezza sottintende, infatti, la capacità di essere a conoscenza di ciò che viene percepito e delle proprie risposte comportamentali.
In definitiva significa che devo essere in grado di comprendere le risposte e le interazioni che io stesso faccio.
E’ noto ad esempio che la paura sia un meccanismo ancestrale che ci consente di reagire a situazioni pericolose, attraverso la produzione di adrenalina, aiutandoci di fatto a proteggerci da minacce.
Ma avrebbe senso uno stimolo di protezione da solo se non fosse affiancato da un’altra variabile ovvero dal motivo per cui dovrei “proteggermi”, in altre parole la consapevolezza di me stesso?
La logica dunque è la causa della confusione?
Tutto ciò per dire che prima di discutere se una IA sia consapevole o meno dovremmo definire un protocollo che possa spiegare o consentirci di validare scientificamente cosa sia la consapevolezza.
Ovviamente con questo post non voglio dire che la IA di Google sia consapevole ma non escludo che in futuro qualche IA lo possa diventare, nel rispetto di un protocollo che sarà in futuro condiviso.
D’altronde fin quando non si troverà un metodo per validare cosa sia la consapevolezza dovremmo accontentarci in futuro di interagire con delle “macchine” che magari avranno la capacità di “imitare” gli esseri umani a tal punto da farci dimenticare nel tempo che di fatto restano solo “macchine”, Non è questo il senso e la via di ogni integrazione sociale?
Io non vivrò abbastanza per assistere alla “singolarità” e non so se quel momento sarà l’inizio della nostra fine, ma qualora lo fosse potremmo estinguerci felicemente con la consapevolezza di essere diventati degli DEI.
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