Il rotore è un operatore che agisce su un campo vettoriale e restituisce un altro campo vettoriale. Formalmente, il rotore di un campo vettoriale
F=(Fx, Fy, Fz) in uno spazio tridimensionale è definito come:
Dove:
∇× rappresenta l’operatore rotore.
F è il campo vettoriale. Le espressioni all’interno delle parentesi rappresentano le componenti vettoriali del rotore.
Alla luce di quanto detto proviamo a rileggere le equazioni di Maxwell cercando di semplificarne il concetto.
1° Equazione di Maxwell: Legge di Gauss per l’elettricità
Questa equazione ci dice come le cariche elettriche creano un campo elettrico. Per comprendere il fenomeno descritto dall’equazione ipotizziamo di rappresentare la carica elettrica come un palloncino pieno d’acqua, dove l’acqua rappresenta il campo elettrico che si irradia dalla carica posta al centro del palloncino. Se forassimo il palloncino, l’acqua uscirebbe in tutte le direzioni. In termini matematici, questo comportamento è descritto dalla divergenza del campo elettrico (∇⋅E). La divergenza come già detto misura, infatti, quanto “flusso” esce da una regione; nel caso di una carica positiva, il flusso è diretto verso l’esterno, mentre nel caso di una carica negativa, il flusso è diretto verso l’interno.
2° Equazione di Maxwell: La Legge di Gauss per il Magnetismo
Questa equazione afferma che, a differenza delle cariche elettriche, non esistono “monopoli magnetici” (equivalenti magnetici delle cariche elettriche). In altre parole, le linee del campo magnetico non iniziano né terminano, ma formano sempre circuiti chiusi. È come se non potessi mai avere un palloncino con acqua che esce da un solo foro; l’acqua (campo magnetico) deve sempre ritornare da qualche altra parte. Questa è la ragione per cui i poli nord e sud di un magnete sono inseparabili.
3° Equazione di Maxwell: La Legge di Faraday dell’Induzione
Questa equazione descrive come un campo magnetico variabile nel tempo genera un campo elettrico. Pensa ad un campo magnetico come ad una sorgente di energia che può “spingere” le cariche elettriche a muoversi, creando un campo elettrico. Immagina, ad esempio, una bicicletta con una dinamo: quando la ruota (che rappresenta il campo magnetico) gira, essa genera una corrente elettrica che accende la luce. In termini matematici, il rotore (∇×E) descrive come il campo elettrico “vortica” in risposta a un cambiamento nel campo magnetico.
4° Equazione di Maxwell: La Legge di Ampère-Maxwell
Questa equazione mostra come i campi magnetici possono essere generati sia da correnti elettriche che da campi elettrici variabili nel tempo. Se hai mai avvolto un filo attorno a un chiodo di ferro e lo hai collegato a una batteria per creare un elettromagnete, hai già sperimentato la prima parte di questa equazione. La corrente elettrica (J) che scorre nel filo crea un campo magnetico attorno al chiodo, ma c’è di più: anche un campo elettrico che cambia nel tempo può generare un campo magnetico, ad esempio se prendi una calamita e la muovi nello spazio in prossimità di una spira si genera una corrente indotta nella spira.
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