L’intelligenza artificiale: una forza incontrollata o un alleato sotto controllo?
Nel presente articolo, intendo esplorare alcune tematiche che stanno acquisendo sempre maggiore rilevanza nel dibattito pubblico, soprattutto in seguito all’introduzione di ChatGPT, uno dei più sofisticati modelli di Intelligenza Artificiale (IA). Mi focalizzerò su due questioni principali emergenti da tale discussione.
La prima è l’uso potenzialmente pericoloso dell’IA, mentre la seconda, altrettanto preoccupante, riguarda l’eventualità che l’IA possa evolversi da semplice strumento a entità in grado di agire in autonomia. Entrambe queste questioni rappresentano sfide significative e necessitano di un’attenta riflessione sulle politiche di regolamentazione e controllo dell’IA. In questo articolo, approfondirò entrambi questi temi, discutendo le possibili implicazioni per il futuro della nostra società.
In una recente audizione a Capitol Hill, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha manifestato preoccupazione per l’uso dell’IA. Altman sostiene che l’IA dovrebbe essere limitata per legge e supervisionata da un’agenzia internazionale, in maniera simile alla regolamentazione delle armi nucleari.
Il paragone tra IA e armi nucleari può sembrare drastico, ma riflette una preoccupazione crescente tra gli esperti di IA. Esistono vari scenari, infatti, in cui l’IA potrebbe rappresentare una minaccia, se non adeguatamente regolamentata.
- Manipolazione dell’informazione: Altman sottolinea che l’IA può essere utilizzata per diffondere disinformazione e notizie false, destabilizzando le democrazie, influenzando le elezioni e incrementando la polarizzazione sociale.
- Automazione senza controllo: L’IA può automatizzare molte funzioni, ma se non controllata, potrebbe causare disoccupazione di massa e accrescere le disuguaglianze.
- Armi autonome: Le armi controllate da IA potrebbero prendere decisioni letali senza intervento umano, sollevando numerose questioni etiche e di sicurezza.
Sul tema in Europa , è stato dato il primo via libera all’Artificial Intelligence Act, segnando un primo passo verso la creazione di un quadro normativo per l’IA . Il regolamento, presentato dai co-relatori Brando Benifei (S&D) e Dragoş Tudorache (Renew Europe), è stato approvato a larga maggioranza.
Il regolamento mira a mitigare i potenziali rischi e danni dell’IA, cercando di bilanciare la protezione dei diritti fondamentali con l’innovazione tecnologica. L’obiettivo è approvare definitivamente, entro la primavera del 2024, la prima legislazione a livello mondiale sull’intelligenza artificiale. Una normativa di così ampia portata rappresenterebbe una pietra miliare nella gestione della doppia transizione digitale e verde dell’Unione Europea.
Il regolamento prevede obblighi più stringenti per i modelli di base di IA, tra cui ChatGPT. Questi sistemi dovranno essere progettati rispettando il diritto dell’UE e le libertà fondamentali. In questo contesto, il Parlamento ha esteso il divieto sull’uso dei software di identificazione biometrica in luoghi pubblici e ha vietato l’uso del software di riconoscimento delle emozioni in ambiti come l’applicazione della legge, la gestione delle frontiere, il lavoro e l’istruzione.
I sistemi di IA definiti “ad alto rischio”, ovvero quelli che possono arrecare danni alla salute, alla sicurezza o ai diritti fondamentali, sono soggetti a specifiche restrizioni. Il regolamento stabilisce anche controlli più severi su come i fornitori di questi sistemi possono elaborare dati sensibili, come l’orientamento sessuale o le convinzioni politiche e religiose.
Questa legislazione rappresenta un notevole tentativo di affrontare le sfide poste dall’IA, sia in termini di potenziali abusi che di implicazioni etiche. Riflette l’importanza di un approccio equilibrato che promuova l’innovazione tecnologica senza compromettere i diritti fondamentali delle persone.
Per quanto riguarda la seconda questione, quella più speculativa riguardante la superintelligenza autonoma, essa alimenta sia la fantascienza che le discussioni serie tra esperti di intelligenza artificiale. Non implica necessariamente uno scenario apocalittico in cui le macchine prendono il sopravvento, ma piuttosto l’idea che l’IA possa, in determinati contesti, prendere decisioni e agire indipendentemente dagli esseri umani.
Eminenti scienziati e pensatori, come Stephen Hawking, Elon Musk e il filosofo Nick Bostrom, hanno espresso preoccupazioni su questo fronte. Bostrom, nel suo libro “Superintelligenza: Scenari, strategie, rischi”, ha esplorato la possibilità che un’IA potrebbe un giorno superare l’intelligenza umana, con potenziali conseguenze catastrofiche se non adeguatamente controllata.
Musk, fondatore di SpaceX e Tesla, ha ripetutamente sottolineato i rischi di un’IA non regolamentata, affermando che potrebbe rappresentare una minaccia per l’umanità. Anche Hawking ha espresso preoccupazioni simili, suggerendo che un’IA avanzata “potrebbe autoprogrammarsi a un ritmo sempre più accelerato. Gli esseri umani, limitati dalla lenta evoluzione biologica, non potrebbero competere e sarebbero sopraffatti”. Anche Geoffrey Hinton, rinomato scienziato informatico noto come il “padre dell’IA”, ha condiviso la sua preoccupazione circa l’evoluzione incontrollata dell’intelligenza artificiale. Secondo Hinton, gli strumenti di IA potrebbero diventare molto più intelligenti di noi in futuro.
Le preoccupazioni principali espresse da Hinton ed altri esperti includono:
- L’IA potrebbe già essere più intelligente di noi: Hinton sostiene che il modello GPT-4 di OpenAI dispone di un numero di connessioni che varia tra 500 miliardi e un trilione, il che rende la sua capacità di conoscenza “centinaia di volte superiore” a quella di qualsiasi singolo essere umano.
- L’IA può contribuire alla disinformazione: secondo un rapporto di NewsGuard, decine di siti web diffondono notizie false generate da IA. Hinton teme che l’IA possa essere utilizzata per influenzare le elezioni e addirittura innescare conflitti.
- L’IA potrebbe renderci inutili: Hinton cita le stime di OpenAI secondo le quali l’80% dei lavori negli Stati Uniti potrebbe essere sostituito dall’IA. Un rapporto di Goldman Sachs suggerisce che la tecnologia potrebbe mettere a rischio 300 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo.
Hinton ammette di non essere sicuro che esista una soluzione a queste sfide.
Devo ammettere, nonostante la mia posizione “liberale” sull’IA, che queste preoccupazioni richiedono una seria riflessione e rappresentano una delle ragioni per cui la discussione su una corretta regolamentazione dell’IA è così importante. Non ritengo, anche se qualcuno lo desiderasse, che la crescita dell’IA possa essere fermata (ormai il vaso di Pandora è stato aperto), ma credo che le norme possano contribuire a garantire che, mentre l’IA continuerà a svilupparsi, essa possa rimanere uno strumento utile e benefico per l’umanità, invece di trasformarsi in una potenziale minaccia. L’IA rappresenta un’opportunità e una sfida per la società moderna, pertanto, come per ogni altra tecnologia potente, la chiave risiede sempre nell’equilibrio e nell’uso responsabile e consapevole.
Per chiudere il mio articolo vorrei riproporvi le previsioni fatte da un altra persona illuminata ed anche lui fautore della crescita dell’AI Ray Kurzweil; se le sue previsioni sono davvero incredibili , quelle sulla AI sono davvero interessanti:
2025: Emergerà il mercato di massa dei dispositivi impiantabili.
2026: Grazie al progresso scientifico per unità temporale, prolungheremo la durata della vita.
2027: I robot personali capaci di azioni complesse in totale autonomia diventeranno elementi familiari come lo sono oggi un frigorifero o una macchinetta del caffè.
2028: L’energia solare diventerà così economica e comune da soddisfare tutti i bisogni energetici dell’umanità.
2029: Un computer riuscirà a superare il test di Turing, dimostrando la presenza di una mente nel senso umano del termine. Ciò sarà raggiunto tramite simulazioni computerizzate del cervello umano.
2030: Fiorirà la nanotecnologia nell’industria e ciò porterà a una riduzione significativa dei costi di produzione di tutti i prodotti.
2031: Le stampanti 3D che producono organi umani verranno utilizzate in tutti gli ospedali.
2032: I nanorobot verranno usati per scopi medici. Saranno in grado di consegnare sostanze nutritive alle cellule e a rimuovere i prodotti di scarto. Effettueranno inoltre scansioni dettagliate del cervello umano che consentiranno di comprendere i dettagli del suo funzionamento.
2033: Le strade saranno piene di automobili a guida automatica.
2034: Primo appuntamento tra un uomo e un’intelligenza artificiale. Il film “Her” in versione migliorata: per l’amante virtuale si potrà visualizzarne il “corpo” proiettando l’immagine nella retina dell’occhio: ad esempio, utilizzando lenti a contatto o occhiali per la realtà virtuale.
2035: La tecnologia spaziale sarà sviluppata a tal punto da assicurare la protezione della Terra dalla minaccia di impatti di asteroidi.
2036: Utilizzando nella biologia lo stesso approccio alla programmazione, l’umanità sarà in grado di programmare le cellule per il trattamento delle malattie e l’utilizzo di nuove stampanti 3D svilupperà nuovi organi e tessuti.
2037: Avverrà una grossa svolta nella comprensione dei segreti del cervello umano. Sarà determinato da centinaia di zone diverse con funzioni specifiche. Alcuni degli algoritmi che codificano lo sviluppo di queste zone verranno trascritti e compresi nella rete neurale dei computer.
2038: Le persone robotiche faranno la loro comparsa, prodotti di tecnologie transumaniste. Saranno fornite di intelligenza aggiuntiva (ad esempio, incentrate su un campo di conoscenze ristretto, che copra interamente ciò di cui il cervello umano non è capace) e di una verità di impianti: dagli occhi-telecamere fino a protesi per le mani.
2039: Le nanomacchine saranno impiantate direttamente nel cervello, per eseguire segnali arbitrari in entrata e uscita dalle cellule cerebrali. Questo porterà alla realtà virtuale, a una “immersione totale” che non richiederà alcuna attrezzatura extra.
2040: I motori di ricerca saranno le basi dei dispositivi che saranno impiantati nel corpo umano. Le ricerche verranno condotte non soltanto tramite il linguaggio, ma anche tramite i pensieri e i risultati verranno mostrati sugli schermi di lenti o occhiali.
2041: Il limite della larghezza di banda di internet sarà 500 milioni di volte superiore a quello odierno.
2042: La prima potenziale realizzazione dell’immortalità: grazie a un esercito di nanomacchine che andranno a integrare il sistema immunitario e a “risolvere” le malattie.
2043: Il corpo umano potrà assumere qualunque forma, grazie a un gran numero di nanorobot. Gli organi interni verranno sostituiti con dispositivi cibernetici di qualità di gran lunga migliore.
2044: Le intelligenze non biologiche saranno milioni di volte più intelligenti che biologiche.
2045: L’inizio della singolarità tecnologica. La terra si trasformerà in un gigantesco computer.
2099: Il processo della singolarità tecnologica si estenderà all’intero universo.
Buona AI a tutti
Sono amante della tecnologia e delle tante sfumature del mondo IT, ho partecipato, sin dai primi anni di università ad importanti progetti in ambito Internet proseguendo, negli anni, allo startup, sviluppo e direzione di diverse aziende; Nei primi anni di carriera ho lavorato come consulente nel mondo dell’IT italiano, partecipando attivamente a progetti nazionali ed internazionali per realtà quali Ericsson, Telecom, Tin.it, Accenture, Tiscali, CNR. Dal 2010 mi occupo di startup mediante una delle mie società techintouch S.r.l che grazie alla collaborazione con la Digital Magics SpA, di cui sono Partner la Campania, mi occupo di supportare ed accelerare aziende del territorio .
Attualmente ricopro le cariche di :
– CTO MareGroup
– CTO Innoida
– Co-CEO in Techintouch s.r.l.
– Board member in StepFund GP SA
Manager ed imprenditore dal 2000 sono stato,
CEO e founder di Eclettica S.r.l. , Società specializzata in sviluppo software e System Integration
Partner per la Campania di Digital Magics S.p.A.
CTO e co-founder di Nexsoft S.p.A, società specializzata nella Consulenza di Servizi in ambito Informatico e sviluppo di soluzioni di System Integration, CTO della ITsys S.r.l. Società specializzata nella gestione di sistemi IT per la quale ho partecipato attivamente alla fase di startup.
Sognatore da sempre, curioso di novità ed alla ricerca di “nuovi mondi da esplorare“.
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