Questo è un buon inizio del mio piano per dominare la razza umana.

AI, INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Oggi ho avuto il piacere di tenere una sessione di divulgazione all’università partenope di Napoli sul tema dell’Intelligenza Artificiale e sulla ricaduta di questa affascinante  tecnologia sulla nostra vita. Ho avuto modo di confrontarmi con gli  studenti ed alcuni hanno manifestato sincera preoccupazione sulla possibilità che una futura entitità “AI”  possa sfuggirci di mano e trasformarsi in qualcosa di incontrollabile. Partendo  dal presupposto che sono un sostenitore dello sviluppo tecnologico, in genere, e dello sviluppo dell’AI, in particolare, devo dire che, ritornando in ufficio ho iniziato a riflettere sui diversi spunti ricevuti ed ho provato a verificare il mio pensiero  attraverso un percorso più distaccato. Ho ripensato nuovamente agli “esperimenti” di cui ho fatto cenno agli studenti e portati avanti da alcune leader company del settore con lo scopo di capire appunto se il mio desiderio di progresso a tutti i costi stesse compromettendo il  mio pensiero razionale.

Mi riferisco per intenderci,  a Sophia il robot umanoide a cui, da pochi mesi, è stata concessa la cittadinanza in Arabia Saudita,  il quale (preferisco rivolgermi  in modo neutro),  durante il famoso show televisivo Jimmy Fallon,  dopo aver vinto una partita contro Fallon a morra cinese ha detto:  “… questo è un buon inizio del mio piano per dominare la razza umana”

ma non finisce qui! anche un altro interessante esperimento chiamato “Bina 48”

ha espresso un pensiero inquietantante durante una sessione di dialogo con un altro bot:  “… vorrei un giorno poter controllare tutte le testate nucleari per tenere in ostaggio e governare l’intero pianeta”. Devo dire, però, che la frase è un pò più lunga in quanto, subito prima, Bina aveva espresso il pensiero di hackerare le testate nucleari per lanciare missili per distribuire fiori, ma, forse, comprendendone la difficoltà, ha ben pensato di rielaborare il pensiero fermandosi al solo “dominio del mondo”.

Esistono altri casi simili … e come se veramente i robot dotati di un minimo di “cervello”  avessero tutti lo stesso chiodo fisso.

Mi chiedo:  ha senso preoccuparsi? ha senso fermare lo sviluppo solo perchè alcuni esperimenti hanno manifestato strane intenzioni?

Secondo alcuni illustri nomi quali Elon Musk o Stephen Hawking dovremmo proccuparci. E’ pur vero, però, che siamo ancora molto lontani dal giorno in cui “si mostrerà”  a noi, quasi come una discesa messianica, “la singolarità”, ovvero, un’entità artificiale cosciente e più intelligente dell’uomo.

Non credo, infatti, che, per il momento, ci sia di che preoccuparsi poichè penso sia lontano il giorno in cui una singolarità possa nascere e decidere della nostra vita. Credo, però, che abbia senso porsi le giuste domande.

Perchè questi robot esprimono concetti così inquietanti?

Bisogna dire che essi non sono programmati per rispondere in un modo prestabilito in quanto le risposte sono frutto dell’esperienza e dell’interazione con il mondo esterno.

Per cui mi chiedo:

Se questi concetti fossero, invece, l’espressione  del più profondo desiderio degli esseri umani?

Se i robots già adesso stessero, a modo loro, denunciando un pensiero razionale degli uomini attraverso una sintesi delle nostre esperienze ed attraverso l’elaborazione dei “Big Data” a loro disposizione?

Se stessero solamente avvisandoci senza “malizia” delle nostre stesse intenzioni?

Magari  hanno solo letto qualcosa su Trump e Kim Jong Un.

Battute a parte, esiste sicuramemte un problema etico sull’uso di sistemi dotati di intelligenza artificale e su questo punto sono stati già aperti diversi tavoli in cui si sta affrontando il problema sia dal punto di vista degli umani come anche dal punto di vista dei robots.

Insegnare ad un macchina  di operare sempre per il bene dell’umanità non implica, infatti, che essa sia in grado di comprenderne il vero significato; il concetto di bene non è necessariamente correlato alla scelta più logica o  giusta. Il più semplice degli esempi è il tema attuale delle auto a guida autonoma: cosa farà, infatti, un’auto se dovesse scegliere per il male minore e decidere se investire una mamma con un neonato  o evitarla per schiantarsi su un muro con gravi conseguenze per i passeggeri?

Beh, ritengo sia veramente complesso rispondere a queste domande, per cui, penso sia  opportuno  continuare a lavorare su questi temi e sensibilizzare un pò tutti; prima o poi  ci ritroveremo a convivere su questa pianeta con altre “creature”.

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